I dodici stadi della guarigione ci offrono affascinanti comprensioni del rapporto complesso fra la mente, le emozioni ed il corpo e ci mostrano come possiamo usare queste comprensioni per promuovere una salute vera nei nostri corpi ed un’armonia nelle nostre relazioni.Dopo aver osservato su migliaia di persone sia in privato che durante i seminari, il Dott. Epstein ha scoperto i dodici ritmi di base, o stadi di consapevolezza, condivisi da tutta l'umanità. Ogni stadio di guarigione ha un distinto “rito di passaggio" - un'esperienza caotica o una crisi di guarigione - che ci aiuta a riunirci con aspetti di noi stessi che sono traumatizzati, alienati, dimenticati, abusati, vergognati o non perdonati. Ogni fase inoltre ha un modello caratteristico di respiro, di movimento e di tocco che può aiutarci a ricollegarci con i ritmi naturali ed interni del nostro corpo così da lasciarci sperimentare un senso più grande di gioia e di benessere.
Eccovi qui di seguito un riassunto di ogni stadio di consapevolezza tratto dal libro “La Via, I 12 stadi della guarigione” di Donald Epstein, editore Sergio Schiberna.
Diversa dal dolore, la sofferenza è contrassegnata da una profonda consapevolezza che “c’è qualcosa di sbagliato”. Parti di noi si sono separate dal nostro Sé interno – il centro del nostro essere. Questo avviene soprattutto quando dobbiamo affrontare un evento traumatico, caotico o una perdita. L’insegnamento di questo stadio è che dobbiamo accettare che nel periodo che stiamo vivendo, niente funziona; al momento siamo senza speranza.
Dichiarazioni in questo stadio:
“Non c’è via d’uscita”
“Ora sono senza speranza.”
“In questo momento non c’è niente che vada bene.” , ecc.
L'essenza di questo stadio è la consapevolezza che la sofferenza segue dei cicli, delle polarità e degli schemi. Inizia con la ricerca del "genio magico" che ci può salvare dall'angoscia, dal dolore o dalle crisi. Cerchiamo di dominare il nostro senso di disperazione usando, come aiuti esterni, tecniche o trattamenti. Alla fine, guariti, ci rendiamo conto che il nostro genio, non e poi così magico. Prendiamo coscienza dei nostri ritmi e delle nostre polarità e ci rendiamo conto che siamo in parte responsabili della nostra angoscia.
Dichiarazioni in questo stadio:
“Dentro di me, ho delle polarità, dei ritmi e delle differenze.”
“Ho delle parti che per qualche tempo non hanno comunicato tra di loro.” , ecc.
In questo stadio ci rendiamo conto che la nostra angoscia è legata alla rigidità del nostro modo di vedere le cose. La nostra prospettiva o la nostra fisiologia sono bloccati. Non è necessario sapere il motivo di questo blocco o cosa fare in proposito. Dobbiamo solo arrivare a renderci conto che siamo bloccati.
Dichiarazioni in questo stadio:
“Sono bloccato proprio in questo punto.(muovendo dolcemente le mani sull’area)”
“Riconosco quest’area.”
“mi dispiace di non essermi occupato di te con amore.” , ecc.
Questo è lo stadio in cui ci rendiamo conto che il "copione" stabilito dai tre stadi precedenti non ha più significato o non è più utile. Inizialmente ci ritroviamo pieni di rabbia, perché abbiamo perso il nostro potere e siamo decisi a non permettere che questo avvenga di nuovo. Avanzando nel cammino di questo stadio scegliamo di non perdere più il rispetto di noi stessi.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Riprendo il mio potere."
"Rispetto il mio essere totale."
"Rivendico la mia completezza" , ecc.
In questo stadio si forma un senso del sé sufficientemente forte da permetterci di unirci all'illusione che ci tiene separati dalla nostra "luce" o dalla nostra "ombra". Con la fusione, quella parte della nostra natura, dalla quale ci siamo estraniati, che non ci è piaciuta o che è stata ignorata, si integra nel nostro essere per creare una completezza maggiore.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Do il benvenuto a tutte le mie parti e a tutte le mie esperienze."
"Mi riunisco alla mia famiglia interna."
"Mi riunisco all'ombra del mio Sé."
"Mi riunisco alla mia bontà ed alla luce."
"Abbraccio ogni aspetto del mio essere." , ecc.
Nel sesto stadio costruiamo il "momentum" e la flessibilità. La coscienza o l'energia che erano state alienate, traumatizzate, negate o malindirizzate, si stanno preparando alla scarica ed alla risoluzione. Sentiamo la tensione che aumenta dentro di noi, mano a mano che il processo avanza ed individuiamo nuove vie per creare il cambiamento e per migliorare la flessibilità al fine di continuare il processo.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Sono flessibile."
"Sto costruendo il momento."
"Sono pronto."
"È arrivato il momento di lasciare andare." , ecc.
In questo stadio potrebbero verificarsi sia una scarica del sistema muscolare, con movimenti delle estremità, che processi febbrili, tosse, starnuti, pianto, urla o risa. La risoluzione viene portata a compimento quando, dopo i sei stadi precedenti, avviene la scarica ed il processo viene accompagnato da un senso di appagamento, pace e forza interiore.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Io sono."
"Abbandono ciò che non mi serve."
"Arrivo alla risoluzione."
"Oooooh," "ahhh," "whoooosh." (Sono espressioni di liberazione non verbali, spontanee, istintive e universali che spingono fuori l'energia, e che sono adatte a questo scopo. Permettete che il ritmo connesso a questi suoni vi trasporti).
Avvenute la scarica e la risoluzione, ci sentiamo svuotati. Non è IL NULLA, ma piuttosto uno spazio di possibilità. Entriamo in uno stato di gratitudine, di vulnerabilità, di connessione con i ritmi esterni e di allineamento con gli eventi che accadono attorno a noi. Ci aspettiamo che la serendipity (lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a vedere con quanto ci si proponeva di trovare) diventi nostra abituale compagna di vita.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Mi sveglio ai miei ritmi di completezza."
"Prendo consiglio dentro di me."
"Sperimento la pienezza del mio vuoto."
"Mi riunisco al mio Sé completo."
"Faccio attenzione a me stesso."
"Credo ai miei ritmi." , ecc.
Dal nostro spazio di vuoto e di gratitudine prendiamo coscienza della nostra pienezza di luce e di energia. Sperimentiamo che siamo più del nostro corpo fisico e prendiamo effettivamente coscienza del flusso della forza vitale dentro e attorno a noi. Potremmo addirittura sperimentare la connessione energetica con gli altri. Queste esperienze vengono vissute con un senso di paura e nel contempo di gioia per il processo di guarigione.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Sperimento la mia forza vitale."
"Sperimento la mia intelligenza innata."
"Sperimento la mia connessione energetica al mondo."
"Sono riconoscente." , ecc.
C'è una coscienza dell'Essere - non come essere intelligente, ma come intelligenza stessa, non come contenitore di uno spirito, ma come spirito stesso. Sperimentiamo l'unione con la forza creativa dell'Universo. Trascendiamo tutti i limiti, le frontiere, il linguaggio, il giudizio ed il nostro senso dell'esistenza del Sé. In questo stadio riceviamo il dono della conoscenza dell'unicità di tutto il creato e raggiungiamo un'immensa saggezza.
Dichiarazioni in questo stadio:
Poiché in questo stadio le parole non sono facili, quando abbracciate il Decimo Stadio, il mettersi in armonia con il concetto "Io sono Uno", avviene spontaneamente.
Siamo rinnovati oltre i nostri limiti ed oltre il senso del Sé e rientriamo nel mondo. Siamo coscienti di far parte di tutto ciò che percepiamo e che siamo responsabili di ciò che conosciamo. Viviamo senza essere avvinti alle nostre situazioni. Amiamo e serviamo la vita e gli altri. Comunichiamo con noi stessi e con gli altri attraverso le nostre ferite invece che dalle nostre ferite.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Manifesto i miei doni divini."
"Illumino tutte le mie situazioni."
"Possa essere così in Terra come in Cielo." , ecc.
In questo stadio sperimentiamo il nostro coinvolgimento con l'umanità e riconosciamo che la completezza viene raggiunta portando nella comunità il dono della nostra individualità. Riconosciamo che le nostre scelte sono spirituali e che influenzano l'intera umanità. Alla fine ci rendiamo conto che i limiti di ciò che possiamo mettere a disposizione della comunità dipendono dalla nostra mancanza di completezza. Perciò cerchiamo di sperimentare di nuovo il ritmo dei primi stadi.
Dichiarazioni in questo stadio:
"Distribuisco i miei doni e ricevo i doni degli altri."
"Trovo i doni che ho negato a me stesso ed elargisco i miei doni agli altri."
"Sono in accordo con la trama della vita."
"La mia sfera d'amore e di sapere si espande in modo perfetto." , ecc.
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